venerdì 1 aprile 2011

un atomica in pieno petto

che  potessi tornare in dietro di un solo giorno ti regalerei i miei occhi.sarebbe cambiato qualcosa? c'è qualcosa che non va.c'è qualcosa che non va.mi hai detto che sono una farfalla,non hai mai specificato quando,come e con quale coreggio mi hai tagliato le ali,ho chiusa in un barattolo con poco aria.scegli tu la metaforà che a me non importa.che ha me fa piangere come i bambini caduti dalle biciclette con le ginocchia sbucciate.io ci sono andata di cuore,dritta sull'asfalto.che mi hai detto lasciami in pace,ma non esistono tregue tra le nostre guerre nucleari che radono al suolo tutto. i miei soldi che non bastano mai per vivere in questa città.la tua pazienza che non basta mai per capire come possa fare certi disegni la mia mente.il rumore di quella porta virtuale sbattuta in faccia,in pieno viso,in piena anima,è più forte di quella che di solito sbatti a casa mia.e sento infrangersi i palazzzi di vetro delle sicurezze.sento le sirene che urlano alla fine,che avvisano che scappare è inutile.che poi dove cazzo scappo?che tanto il tuo ricordo mi trova e mi pugnale alle spalle.meglio aspettarla rassegnati questa atomica in pieno petto,fingendo che la paura sia coraggio e non banale voglia di gettarsi via.

domenica 9 gennaio 2011

spiegami

spiegami...spiegami come diavolo fai con un tuo sospiro a far profumare anche le viole stampate sulle lenzuola

sabato 8 gennaio 2011

i crapi dell'anima

non mangiare mi aiuta a scrivere
sento più insistenti i crapi dell'anima e solo così riesco a spiegare certi vuoti

amica caramella

ti ho divorata con tutta la carta...mi è piaciuta e non ho saputo resistere,come al solito non resisto mai a niente.per quanto sbagliata è pur sempre la mia filosofia di vita da oltre quindici anni.come quel filo.quel filo che ci lega da oltre quindici anni...che per quanto lo morda la distanza non riesce minimamente a scalfirlo.chi sa se anche quello sa di marshmallow rosa pallido e bianco innocenza

lunedì 13 dicembre 2010

love kills slowly


si può star male per la troppa felicità?quando non sei abituata,quando hai troppa paura che qualcosa sia così bello che possa finire?finire come l'ultima bottiglia ad una festa,l'ultigiorno prima di ritornare a casa,come la luce delle stelle alla sera,come il tuo rossetto preferito,una sigaretta dopo aver fatto l'amore che lui dorme e tu pensi.pensi che se è tutto così bello che se è tutto così perfetto vuol dire che finirà presto.e per paura di accusarne troppo il colpo butti fuori la felicità dalle finestre su aereplani di carta che finisco sempre sullo stesso albero che lentamente muore.non ho mai sorriso davvero in tutta la mia vita prima di sfiorarti le dita.cosa resterà di me quando morirà anche questo?c'è sempre una fine se c'è un inizio.lasciarti mangiare la mia anima che fino ad ora era un foglio di carta bianco,lasciare che lo trasformi in un origami fantastico.avrà pure un prezzo.ed ho paura del giorno in cui dovrò scoprirlo.smetterò di sorridere,allora.

si perdono i nostri destini in gioia e mostruosità.quale illusione non finirà mai?

mercoledì 8 dicembre 2010

happy birthday Miss Confusion


e ho sentito la volpe di peluche che mi diceva "la smetta di sbuffare e sorrida miss confusion,è pur sempre il suo gran giorno".e continuva a fissarni con quegli occhi di bottone che mi sono sentita in dovere di offrigli il mio estathe mezzo vuoto.ne sembrava davvero felice nonostante la bocca non fosse stata cucita per sorridere.in cambio lui con un buffo accento inglese mi ha promesso che smetterà mi mangiucchiare le chiavi di casa.un ottimo patto.ho pensato.mai vista tanta umanità e tanto garbo da parte di un portachiavi di peluche!

martedì 7 dicembre 2010

mentre mordo i palloncini con i denti

cresco solo per l'anagrafe.ricalate pure le foto dei vecchi documenti per il rinnovo.confusione non invecchia.confusione non peggiora.ma non migliora neanche.confusione ha una pelle statica.confusione ha un corpo minorenne.tic tac.il momento è arrivato di nuovo.tic tac.sta volta giuro di farvi diventare sordi mentre mordo i palloncini con i denti.

che il rossetto è solo burro di cacao che sa di fragola


ascoltavamo 007 shanty town e mi hai strappato i vestiti dall'armadio,hai tirato fuori quello pois e mi hai detto di indossarlo.che non avevamo niente da fare.e avevi voglia di far finta di essere negli anni 50.giochiamo.che io sono una cantate da saloon e tu il pistolero di mezzo giorno.giochiamo.che io sono la preda ma che poi ti innamori.giochiamo.che mi baci e mi porti via il cuore.ma il rossetto è solo burro di cacao che sa di fragola.e la musica la sentiamo da pc.e desmon dekker piace solo a noi.e che poi non è roba da saloon.e che comunque anche se non hai la pistola e io non so cantare mi ami uguale e ugualmente mi baci e ugualmente mi porti via il cuore.

che le uniche urla sono quelle delle toghe

buon giorno cuore di panna.forse un giorno smetteremo di urlarci contro per le cose inutili.ma fino ad allora sarà dolce fare la pace che le uniche urla sono quelle toghe.                                                                          

lunedì 6 dicembre 2010

e non ti avrei pestato le scarpe

non volevo qualcosa.volevo il banco,volevo tutto.volevo un amico con cui ridere di niente.una famiglia che mi rimboccasse le coperte.e un amore che mi scaldasse il cuore e le labbra più della cioccolata calda di Andres quando fuori nevica e noi siamo in cucina con la porta rotta ed il gelo che ci sale per le gambe.e poi ti ho trovato lì due mesi fa,che non era neanche la prima volta.ti ho stropicciato i capelli così corti che è un dolce eufenisma.ti  ho detto " come va ometto?" e tu mi hai guardata con quegli occhi che parlano duecento lingue.e poi mi hai sorriso."bene".se solo avessi saputo che mi sarei innamorata così dopo poche ore.dopo poche birre.dopo pochi battiti di ciglia.dopo quattro ore in macchina sotto casa che tu giocavi con i miei capelli e io ti pregavo coi pensieri di regalarmi un solo bacio.se solo avessi saputo che mi sarei innamorata così dopo poche ore.avrei  almeno potuto prepararmi il cuore.che batteva come i tamburi che quasi arrossivo.nel panico che lo sentissi che quasi mi usciva dal petto.che quasi mi saltava fuori dalla gola per urlarti che non sarebbe resistito un solo minuto lontano da te da quella sera.che a me mancava la voce.e i pensieri ancora non me li leggevi nelle sopracciglia ne nei muscoli del viso. se solo avessi saputo che mi sarei innamorata così dopo poche ore.avrei messo vestiti più belli.avrei fumato di meno.avrei riso di più.e non ti avrei pestato le scarpe.

domenica 5 dicembre 2010

per sentirmi londra negli occhi

e per sentirmi londra negli occhi sono andata a dormire con la bocca impastata di patatine fredde portate da un fattorino frettoloso e birra chiara versata nelle tazze della colazione.mi sono infilata a letto con addosso solo la fred perry in tinta con il rossetto.e ascoltando il tuo ricordo mi sono addormentata  sentendo ancora vivi i tuoi lividi sulle mie gambe.

che il sole qui è invadente anche d'inverno

ho il cuore in poltiglia mentre mi guardi con gli occhi spalancati come le finestre di un quinto piano in estate.mi dici che oggi non riesci a suonare con quelle mani gelate.che le corde ti feriscono le dita.e non mi sei sembrato mai tanto fragile e immenso.con il tuo sorriso di latte che ti costringere a serrare gli occhi tutte le volte.così da far finta che non ti guardi nessuno.abbiamo scritto poesie fra le lenzuola fradice di ventenni profumati,ci siamo nascosti sotto di loro alle prime luci del mattino.che il sole qui è invadente anche d'inverno.e mi hai raccontato di tutto.che quasi faticavo a stare dietro a dei silenzi così chiassosi.e abbiamo riso fino a che il sole è morto ancora.a quel punto siamo scivolati via.fuori.in attesa di ucciderne un altro a forza di urla nel sonno.

venerdì 3 dicembre 2010

ma tu non preoccuparti

penso che come al solito le tue parole sono come lame, che come al solito mi stupisci8piacevolmente) ed adoro leggere quello che scrivi -
*__*
16:52
io penso che smettere di amarti non è possibile ne in questo ne in altri mondi
<3<3
16:52
lo penso anche io! il nostro amore va oltre tutto <3<3
16:54
si :):) ma penso sia arrivato il momento di rivedersi dopo tutti questi anni e perdesi in abbracci e caramelle alla frutta rubate al sweet...questa volta è un patto
16:54
ti ho sognata due notti fa
mi sono svegliata piangendo
ti eri fatta biondo platino
e vestivi di bianco
appena ci rivediamo ti riempio di coccole sisi
16:57
tranquilla amica mia non sono cambiata,ho solo calze più colorate e un mare di storie da raccontarti.sarà bello rivederti dopo tutto questo tempo,sarà un pò come quei film americani un pò pop anni 90...metterò il più bel vestito che ho.e non sarà come tornare in dietro,sarà come ritrovarsi ancora
16:58
si sarà bellissimo e non vedo l'ora*_*
16:59
e saperlo ora lo fa diventare un bel pacco da scartare per natale :):)
Cris Delacroix è offline.

dentro ad un eskimo

tenevo le serrande chiuse imprigionando questo calore da condominio gratuito.ma lo sentivo uguale il rumore di qualcosa che cadeva piano sull'asfalto.ho tirato su le calze fino al ginocchio tanto che i collant quasi non si vedevano più.ho pensato al gelo cittadino e ho guardato i miei involucri di stoffa.ho indossato l'eskimo di mio padre.che mi sta così grande da farmi perdere almeno 4 anni lungo la stoffa inutile che mi copre le mani fino alle punta delle dita.l'ho abbottonato tutto che la bocca mi scompare,ma tanto sono le ciglia che parlano.profumava di aule occupate e manganelli.profumava di naftalina e giovinezza passata.ho sceso le scale di corsa come ogni mattina.senza un motivo.come ogni mattina.avevo lo sguardo fisso sulle mie scarpe che avanzavano sul marmo.e senza accorgermene ero fuori.senza tetti.il freddo mi mangiava il viso e lo sgardo va sul braccio.una goccia di candore si era posata sulla mia spalla sinistra,gurdo su.è neve.la prima neve.oggi camminerò lentamente per i viali con gli alberi dalle foglie gialle.e fingerò con loro che l'inversno sia ancora lontano.

giovedì 2 dicembre 2010

come neve a dicembre

sto sveglia mentre tu dormi,tu che sembri freddo e duro come l'aria del primo mattino su questa collina.mi sento addosso il sapore del tuo odore.che poi tu tutto questo non lo sei.vai in giro con una piccola spada tagliante nella tasca sinistra dei levis troppo stretti.ma sei fragile e candido come la prima neve che si posa sui prati in una mattina di dicembre.anche così.disarmato e fatto solo di calda pelle.rimani il mio piccolo principe.l'unico in grado di addomesticare questo cuore spaventato dalla vita.manterrò questo segreto per te.ne sarò l'unica custode in cambio ti chiedo solo.non abbandonarmi quando qui si fa più buio.tu che dentro questo letto sei l'uomo di carta e miele e fuori non temi neanche i mostri.io che fuori sono quella dagli occhi grandi che tremano di paura e dentro sono la regina dei desrti.io che ostento una timidezza che poco mi appartiene.tu che nascondi il viso quando arrossisci,come i bambini nei parchi con i primi amori.mi lascerò insegnare da te a sorridere per non parlare troppo.e a dirle piano certe cose.per paura che le parole perdano il loro peso e volino via come palloncini colorati alle fiere.come se non fossero nulla per cui ringraziare un dio inesistente.come se non fossero un motivo per rimanere vivi anche oggi.

caramella alla fragola

potrei essere una caramella.una caramella alla fragola direi.di quelle di gelatina con i granelli di zucchero all'estero,così zeppe che fatichi a capirne il sapore.di quelle che ti lasciano la lingua che è un esplosione di innaturali colori perchè sono zeppe di cagate artificiali.potrei essere una caramella verde alla fragola e nessuno noterebbe il disarmonico contrasto.ho questo viso da ingenua bambina che non si addice più da tempo alla mia età.sarà una caondanna a vita essere una caramella alla fragola.

occhi belli

vestirsi alle quattro del mattino.semplicemente perchè non si ha niente da fare.sentirsi inutile dopo aver visto per l'ennesima volta  juno che fuma avvolta in un pigiama improvvisato,arrampicata su una lavatrice,in bilico e monocromatica...indossare il maglione di mio padre che ha dimenticato nel mio armadio l'ultima volta che è stato qui,più di un mese ormai,ed una gonna tanto piccola che potrebbe essere della mia sorelinna dai capelli rossi di soli undici anni...se solo ne avessi una.neanche mi guardo allo specchio mi affido alla penombra di questa camera..mi gurdo solo i piedi che penzolano dal letto...occhi belli.sarò io la sorellina di soli undici anni per questa notte.

Ebola

sembriamo i superstiti di un epidemia,tu ed io,ma un po' stronza mi ci sento.in fondo abbiamo salva la pelle solo perchè abbiamo abbandonato.e se fossimo stati noi quelli vigliacchi?ci hai mai pensato?

the delay of cigarettes

i raggi di luna che entrano dalla finestra rotta mi impediscono di tenere gli occhi chiusi,potrei usare la colla che uso per i miei libri,potrei.così le mie ciglia rimarebbero chiuse per sempre in un abbraccio da deficenza,mi risparmierei la vista di un un bel pò di merda così.ma non ho voglia di arrivare alla scrivania,ho i piedi nudi e il pavimento è così freddo che ora quegli aghi di luce a pensarci,sono quasi tollerabili...ma non ce la faccio mi alzo lo stesso,infilo la prima cosa calda che incotrano i miei piedi.odio gli armadi,l'ordine mi rende nervosa.esco sul balcone e accendo una sigaretta spenta qualche ora prima perchè qualcuno aveva bussato alla porta,ma credo di non aver fatto in tempo ad aprire nel momento giusto.sono sempre stata la migliore delle ritardatarie io,sempre.